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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Adolescence – Recensione

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Netflix ogni tanto se ne esce con qualche colpo inaspettato, e Adolescence , miniserie britannica con Stephen Graham, rientra esattamente in questa categoria. Un pugno nello stomaco, girato con una regia che soffoca lo spettatore nell’angoscia dei protagonisti. E funziona. Eccome se funziona. La serie affronta di petto la mascolinità tossica e il mondo incel, senza mai cadere nel didascalico o nel moralismo spiccio. Il merito va alla scrittura affilata e precisa di Jack Thorne e a una messa in scena che sfrutta il piano sequenza per trascinarci nella spirale autodistruttiva del protagonista. La camera è sempre incollata a lui, lo segue nei momenti di rabbia, frustrazione e illusione di controllo, facendoci vivere ogni sua caduta senza filtri. Stephen Graham, poi, è una garanzia. Anche se il fulcro della storia è su un adolescente (interpretato in modo magistrale da un esordiente che tiene testa a tutti), Graham regala un’interpretazione incredibile nel ruolo di una figura paterna s...

Parasite – Recensione

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Bong Joon-ho con Parasite  ha fatto la storia agli Oscar e ha tirato un film che si incastra perfettamente tra il thriller, la satira sociale e la black comedy. Una storia di inganni e sopravvivenza, che mostra senza filtri le disuguaglianze tra classi, un gioco al massacro che diverte e inquieta allo stesso tempo. La famiglia Kim vive di espedienti in un seminterrato lurido, finché il figlio Ki-woo (Choi Woo-shik) non trova il modo di infiltrarsi nella vita dei ricchissimi Park. Uno alla volta, i Kim si insinuano nella casa perfetta dei Park, spacciandosi per esperti nel loro campo. Ma la scalata si trasforma presto in una discesa agli inferi, con colpi di scena sempre più devastanti. Bong Joon-ho dirige con una precisione chirurgica, alternando momenti di pura tensione a sprazzi di umorismo nero. Ogni inquadratura è studiata per raccontare la distanza tra ricchi e poveri: la verticalità della casa dei Park contro il sotterraneo dei Kim, la pioggia che per alcuni è suggestiva ...

Lo chiamavano Jeeg Robot – Recensione

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Un supereroe a Tor Bella Monaca. Detta così sembra una roba assurda, ma Gabriele Mainetti con Lo chiamavano Jeeg Robot tira fuori un cinecomic che non ha nulla da invidiare a quelli americani, anzi. Qui non ci sono città perfette, tute lucide o cattivi da fumetto: c’è Roma, sporca e violenta, con un protagonista che non ha il fisico da eroe e neanche la mentalità. Claudio Santamaria è Enzo, un piccolo criminale che, dopo essere caduto nel Tevere, si ritrova con una forza sovrumana. Ma invece di lanciarsi a salvare il mondo, lui fa quello che farebbe chiunque: usa i poteri per fare soldi. Solo che poi arriva Alessia (Ilenia Pastorelli), convinta che lui sia il vero Jeeg Robot. Ma il re della scena è Luca Marinelli. Lo Zingaro è uno dei cattivi più memorabili che il cinema italiano abbia mai sfornato. Psicopatico, narcisista, a metà tra un gangster e una rockstar fallita. Mainetti dirige con mestiere, senza mai strafare, e il film riesce a mantenere un equilibrio raro: è tamarro senza e...

The Alto Knights – Recensione

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Barry Levinson torna al gangster movie con The Alto Knights , raccontando la rivalità tra Frank Costello e Vito Genovese, interpretati entrambi da Robert De Niro. Un film che non reinventa il genere, ma lo affronta con mestiere e un certo fascino da storia di altri tempi. La messa in scena è classica, senza troppi virtuosismi, ma solida. Levinson si affida ai volti segnati dei suoi attori, alla fotografia dai toni cupi e a un racconto che mescola politica, criminalità e le dinamiche di un potere che si tramanda e si scontra. La vera forza del film sta proprio in De Niro, che regala due interpretazioni distinte, giocando con sfumature sottili tra il carisma di Costello e la ferocia di Genovese. La sceneggiatura, però, a tratti si adagia troppo sulla voce narrante e su una struttura che sa di già visto, senza colpi di scena memorabili. Non è il nuovo C'era una volta in America e nemmeno The Irishman , ma è un film solido, con attori di livello e il fascino delle storie di gangst...

La conversazione – Recensione

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Tra Il padrino e Il padrino - Parte II , Coppola realizza un thriller psicologico che colpisce dritto allo stomaco. La conversazione è un film sulla sorveglianza, ma soprattutto sull’ossessione e sul rimorso. Harry Caul (Gene Hackman) è un esperto di intercettazioni, un uomo che vive di segreti ma non condivide mai i propri. Quando registra una conversazione tra due amanti e sospetta che siano in pericolo, la sua professionalità inizia a sgretolarsi. Il dubbio si insinua: sta solo facendo il suo lavoro o è complice di qualcosa di terribile? Il tarlo lo consuma, portandolo sempre più vicino al baratro. Coppola gira in modo essenziale, senza eccessi, lasciando che il sound design e il montaggio costruiscano la tensione. La fotografia di Bill Butler è livida, cupa. Gene Hackman è perfetto: introverso, tormentato, un uomo che cerca di proteggersi dal mondo ma finisce schiacciato dalla sua solitudine. Il finale è un colpo secco, un incubo che si chiude su Harry e sullo spettatore. ...

The Machinist – Recensione

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Ci sono film che non si limitano a raccontare una storia, ma ti trascinano in un vortice di inquietudine e alienazione. The Machinist di Brad Anderson appartiene a questa categoria. Un thriller psicologico che sembra un incubo a occhi aperti, un viaggio nella mente di un uomo consumato dalla colpa e dall’insonnia. Trevor Reznik (Christian Bale) non dorme da un anno. Il suo corpo scheletrico – risultato di una trasformazione fisica impressionante da parte di Bale – è la prima manifestazione visibile di un tormento interiore che si insinua in ogni scena. Il mondo attorno a lui sembra sbiadito, irreale, come se la realtà stessa fosse instabile. La fotografia fredda e desaturata accentua la sensazione di disagio, mentre la colonna sonora minimalista di Roque Baños aggiunge tensione e malinconia. Il film gioca con la percezione, lasciando lo spettatore in bilico tra allucinazione e verità. Anderson costruisce la narrazione con una precisione chirurgica, disseminando dettagli che solo a pos...

Flow – Recensione

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L’animazione può essere un'esperienza sensoriale che va oltre la narrazione tradizionale, e Flow , diretto da Gints Zilbalodis, ne è la prova. Il film segue un gatto che, dopo una catastrofe naturale, si ritrova a vagare su un fiume, accompagnato da altri animali. Non ci sono dialoghi, solo immagini e musica che costruiscono un racconto minimalista ma evocativo. Zilbalodis, già autore di Away , mantiene il suo stile essenziale e immersivo, sfruttando movimenti fluidi e atmosfere sospese. Flow esplora temi come la convivenza e l’istinto di sopravvivenza, con un protagonista solitario che deve adattarsi a un gruppo di animali molto diversi tra loro. La regia riesce a far percepire tanto la libertà del viaggio quanto la solitudine del protagonista. Visivamente, il film colpisce per la sua semplicità raffinata: colori tenui, movimenti leggeri e un'attenzione quasi ipnotica al fluire dell’acqua e delle emozioni. La colonna sonora crea un mix di meraviglia e malinconia, rendendo l...

Mickey 17 – Recensione

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Bong Joon-ho torna alla fantascienza con Mickey 17 , adattamento del romanzo di Edward Ashton. Stavolta ci porta su un pianeta ghiacciato, dove una colonia umana sfrutta i "sacrificabili", cloni mandati a morire in missioni suicide e poi rigenerati con la memoria intatta. Il protagonista, Mickey, interpretato da Robert Pattinson, inizia a porsi domande quando scopre che il sistema che dovrebbe rimpiazzarlo senza conseguenze non funziona come previsto e che la sua esistenza non è così facilmente cancellabile come gli hanno fatto credere. Il film mischia ironia, tensione e filosofia esistenzialista, con Bong che gioca con la ripetizione e l’identità in un racconto che scivola tra il surreale e l’intimista. Pattinson regge la scena con sfumature diverse per ogni versione di Mickey, alternando momenti di alienazione, cinismo e disperazione. Accanto a lui, un cast solido con Steven Yeun, Naomi Ackie e Toni Collette. Visivamente il film è curatissimo, con scenari glaciali e amb...

Conclave – Recensione

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La morte del Papa apre il sipario su uno dei giochi di potere più chiusi e misteriosi al mondo: il Conclave. I cardinali si riuniscono per eleggere il nuovo pontefice, ma dietro le porte sigillate della Cappella Sistina si nasconde molto più di una semplice votazione. Intrighi, ambizioni personali, segreti e fede si intrecciano in un thriller politico-religioso che gioca con la tensione e la paranoia. Edward Berger (regista di Niente di nuovo sul fronte occidentale ) prende in mano il romanzo di Robert Harris e lo trasforma in un dramma serrato, elegante e claustrofobico. Ralph Fiennes guida un cast di alto livello, affiancato da Stanley Tucci, John Lithgow e Sergio Castellitto. Il suo Cardinale Lawrence è il classico uomo integro in un sistema corrotto. L’atmosfera è densa, costruita con uno sguardo che oscilla tra la solennità del rito e il cinismo della politica ecclesiastica. La fotografia gioca sui chiaroscuri, i corridoi vaticani diventano labirinti in cui si muovono uomini i...

Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One – Recensione

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Ethan Hunt è di nuovo in missione. Questa volta la minaccia è un’intelligenza artificiale fuori controllo, capace di infiltrarsi ovunque e riscrivere le regole del gioco. Il mondo intero è in pericolo, e l’unico che può fermarla è lui. Con la sua squadra, Hunt si lancia in un’avventura che lo porta ai quattro angoli del pianeta, tra inseguimenti impossibili, tradimenti e un passato che torna a perseguitarlo. Tom Cruise non delude. Ancora una volta, si butta a capofitto nell’azione, rischiando la vita senza mai tirarsi indietro. Il salto in moto da un precipizio? Reale. Gli inseguimenti tra le strade di Roma? Adrenalina pura. Le scene d’azione sono tra le migliori dell’intero franchise, girate con una tensione incredibile e un’attenzione maniacale ai dettagli. Qui non si scherza: ogni colpo, ogni salto, ogni esplosione ha un peso. Ma non è solo spettacolo. Il film ha un senso di urgenza costante, e per la prima volta sembra che Ethan Hunt possa davvero perdere. Il villain, Gabriel, è un...

A Real Pain – Recensione

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Jesse Eisenberg torna dietro la macchina da presa con A Real Pain , un road movie che mescola ironia e malinconia. Al centro della storia ci sono due cugini, David (Eisenberg) e Benji (Kieran Culkin), che partono per un viaggio in Polonia sulle tracce della loro famiglia. Ma più che un pellegrinaggio, il loro è un confronto tra due personalità opposte, tra vecchi rancori e affetti mai davvero risolti. Se il titolo può far pensare a una commedia sul classico "parente insopportabile", il film è molto di più. Eisenberg racconta con sincerità i legami familiari, mescolando ironia e momenti di forte emozione. Il vero cuore del film è Benji, interpretato da un Kieran Culkin semplicemente straordinario: carismatico, imprevedibile, capace di far ridere e colpire al cuore nella stessa scena. Il film si regge sul contrasto tra i due: David è pacato e riflessivo, Benji caotico e provocatorio. Dietro le differenze c’è lo stesso dolore: il bisogno di appartenere a qualcosa, di fare pace c...

District 9 – Recensione

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Johannesburg, 2009. Una gigantesca astronave aliena è ferma sopra la città da vent’anni. Gli extraterrestri, malnutriti e spaesati, vengono confinati in un ghetto: il Distretto 9. L’MNU, una multinazionale senza scrupoli, vuole solo sfruttare la loro tecnologia. Ma quando un impiegato qualunque, Wikus Van De Merwe, entra in contatto con un fluido alieno, tutto cambia. Neill Blomkamp tira fuori un film potente, che colpisce duro. La regia finto-documentaristica ti butta dentro l’orrore della segregazione, rendendo tutto più vero. A un certo punto, il film cambia marcia e diventa un action crudo e adrenalinico. E funziona alla grande. Sharlto Copley è molto convincente nei panni di Wikus: parte come un burocrate impacciato, ma la sua trasformazione è devastante. Il rapporto con Christopher, l’alieno, è il cuore del film: un’amicizia assurda nata dalla disperazione. Gli effetti speciali reggono ancora oggi. Gli alieni sono credibili, il gore è senza filtri, le armi extraterrestri fa...