Radiohead – In Rainbows: From the Basement (2008)


Un live che sembra un sogno in diretta.

In Rainbows – From the Basement non è solo l’esecuzione perfetta di un disco già leggendario, ma un’esperienza intima, ipnotica, quasi spirituale. I Radiohead sono chiusi in un seminterrato ovattato, circondati solo da strumenti, luci morbide e silenzio. Eppure, fanno vibrare il mondo.

Non c’è pubblico, solo la musica: House of Cards, Nude, Weird Fishes, Reckoner – ogni brano viene eseguito con una cura millimetrica, ma mai fredda. È come se la band stesse reinventando l’album dal vivo, aggiungendo nuove sfumature di malinconia, mistero, bellezza.

Yorke canta con gli occhi chiusi, come se stesse ricordando qualcosa di doloroso e bello insieme. Greenwood si muove tra chitarre, archi e tastiere come un alchimista del suono. Ogni membro è parte di una creatura viva che respira in tempo reale.

È il film perfetto per una sera da solo, mentre fuori piove e dentro ti si accende qualcosa.
Il suono è puro, e la regia – discreta, rispettosa, elegante – lascia tutto lo spazio alla potenza visiva ed emotiva della musica.

In Rainbows – From the Basement ha influenzato tantissimi live successivi: è diventato uno standard di qualità, intimità e intensità, un cult assoluto.

Voto: 10/10


Commenti

Post popolari in questo blog

Sinners (2025) – Recensione

Essere John Malkovich – Recensione

Recensione: M. Il figlio del secolo