True Romance – Recensione
Un Tarantino scritto ma non diretto, e si sente. True Romance è un mix perfetto di pulp e stile Tony Scott: luci al neon, ralenti, fumo e una violenza intrisa di romanticismo. La sceneggiatura è esplosiva, una dichiarazione d’amore al cinema stesso, dove ogni personaggio parla come se fosse l’ultimo giorno della sua vita.
È un film di fughe e sangue, baci e proiettili, dove l’amore è una miccia accesa. Christian Slater e Patricia Arquette sono perfetti: lui, un cowboy urbano perso tra fumetti e kung fu; lei, una call girl fragile e incredibilmente leale. Insieme sono un piccolo Bonnie & Clyde degli anni ’90, travolti da un destino più grande di loro.
Il cast attorno a loro è assurdo: Pitt strafatto sul divano, Walken e Hopper in uno scambio da antologia, Oldman irriconoscibile e demoniaco. È cinema che vive di momenti iconici, quasi slegati ma che funzionano insieme come un sogno febbrile.
Non tutto è perfetto: Scott smussa gli eccessi tarantiniani, cercando un equilibrio tra romanticismo e crudeltà. Ma resta un film che sa di culto. Alla fine, è davvero una storia d’amore: sporca, senza freni, pop. Una relazione fuori controllo, ma assolutamente autentica.
Voto: 8/10
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