Recensione – The Batman


Matt Reeves prende il Cavaliere Oscuro e lo trascina in un noir piovoso, sporco, cupo. The Batman è un'indagine lenta, tesa, tutta immersa nell’ombra. Non è un film di supereroi classico: è più vicino a Zodiac che a Avengers. Gotham è una città marcia, decadente, dove ogni cosa sembra sul punto di crollare.

Robert Pattinson è un Batman tormentato, che parla poco e osserva tanto. Il suo Bruce Wayne non è il solito playboy milionario: è un ragazzo distrutto, segnato, incastrato in una missione che lo consuma. Funziona, perché il film racconta proprio questo: la rabbia, la vendetta, il dolore. E la lenta scoperta che non basta picchiare per cambiare le cose.

La regia è solida, mai esagerata. Ogni inquadratura è ragionata, costruita con precisione. Il film si prende il suo tempo. Non ha fretta, ti porta dentro passo dopo passo. La fotografia è un incubo bellissimo: rossi, neri, luci al neon, pioggia che scende costante. E poi c’è la colonna sonora: il tema musicale di Giacchino martella in testa, cupo, grave, ripetitivo come i passi di Batman sull’asfalto bagnato.

Il Riddler di Paul Dano è inquietante e disturbato, ispirato ai serial killer reali, ma anche metafora del caos che serpeggia online. E anche se non tutto è perfetto – qualche momento troppo spiegato, qualche dialogo un po’ pesante – The Batman ha un’identità chiara. E sa tenerla fino alla fine.

Reeves non reinventa Batman, lo riporta alle radici: un detective che esplora l'oscurità, in una Gotham che non è solo sfondo, ma parte della storia. Un ritorno alle origini che colpisce nel segno.

Voto: 9/10

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