The Dark Knight Rises – Recensione
Otto anni dopo la morte di Harvey Dent, Gotham sembra in pace. Bruce Wayne si è chiuso in sé stesso, il Batman è scomparso. Ma una nuova minaccia emerge: Bane non è solo un criminale, è una forza inarrestabile. Dove passa, lascia solo macerie.
Nolan chiude la sua trilogia con un film epico, un’apocalisse per Gotham. Se The Dark Knight era una partita a scacchi tra Batman e Joker, qui è guerra totale. Gotham cade, Bruce Wayne è distrutto, la speranza è ridotta a zero. Il film parla proprio di questo: cadere e rialzarsi.
L’aspetto
emotivo è fortissimo. Bruce è a pezzi, fisicamente e mentalmente, ma trova la
forza di rialzarsi. Il suo sacrificio ha un peso enorme, ed è questo che rende
il finale così potente.
Tom
Hardy è una bestia nei panni di Bane. Spaventa senza nemmeno alzare la voce. Anne Hathaway è perfetta come
Catwoman, Bale dà il massimo in un Wayne spezzato e poi rinato. Zimmer fa
tremare tutto con una colonna sonora monumentale.
Le scene
d’azione sono spettacolari. Il primo scontro con Bane è brutale, senza musica,
solo pugni e ossa che si rompono. L’inseguimento col Batwing in mezzo ai
grattacieli è adrenalina pura.
Forse meno
raffinato e perfetto del capitolo precedente, ma l’emozione è tutta qui. Gotham
si riprende, Batman entra nella storia. Un addio perfetto.
Voto: 9/10.
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