Adaptation. Il ladro di orchidee – Recensione


Charlie Kaufman che scrive un film su se stesso che prova a scrivere un film. Adaptation. Il ladro di orchidee è un trip assurdo, geniale e incredibilmente ispirante. Ti fa venire voglia di scrivere qualcosa di incredibile, poi ti ricordi che non sei Kaufman.

La storia segue Kaufman (interpretato da Nicolas Cage) mentre cerca di adattare Il ladro di orchidee, un libro della giornalista Susan Orlean (Meryl Streep). Ma il blocco creativo lo porta a infilarsi sempre di più nella storia, fino a diventare parte della sua stessa sceneggiatura. Il fratello gemello Donald (sempre Cage) è il suo opposto: solare, ingenuo, dove Charlie si blocca, lui scrive sceneggiature commerciali senza farsi problemi.

E poi c'è Orlean, affascinata dal collezionista di orchidee John Laroche (Chris Cooper), un tipo rozzo ma carismatico, che conquista la giornalista con le sue storie e il suo modo di vedere il mondo.

Kaufman qui è al massimo della sua creatività: meta, ironico, con una cattiveria incredibile verso le regole di Hollywood, ma anche sincero e umano. Ti sbatte in faccia il blocco dello scrittore, la paura di fallire, il bisogno di sentirsi originali.

Alla fine, Adaptation. non è solo un film sulla scrittura, ma sulla paura di non essere abbastanza, sul confronto con le proprie insicurezze. Un film che ti lascia ispirato, con la voglia di scrivere, di creare, di osare.

Voto: 9/10

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