Recensione di The Fabelmans
The Fabelmans (2022), diretto da Steven Spielberg, è un film che parla di cinema, famiglia e crescita. Ispirato alla sua infanzia, Spielberg racconta la storia di Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), un ragazzo che scopre il cinema mentre affronta i problemi in famiglia.
Il film inizia con Sammy che, dopo aver visto il suo primo film, si innamora del cinema. Da lì, la macchina da presa diventa il suo modo di capire meglio il mondo, soprattutto quando i suoi genitori, Mitzi (Michelle Williams) e Burt (Paul Dano), iniziano a separarsi.
La storia è semplice,
ma racconta qualcosa che riguarda tutti: crescere, scoprire se stessi e
affrontare le difficoltà.
Michelle Williams è
brava nel ruolo di Mitzi, una madre un po' sognatrice, mentre Paul Dano è
convincente nel ruolo di padre più serio. Gabriel LaBelle, nel ruolo di Sammy,
è bravo e naturale.
La fotografia di Janusz Kamiński è davvero bella, con colori caldi che ti fanno sentire la nostalgia, ti riportano all’epoca. a colonna sonora di John Williams, come sempre una collaborazione con Spielberg, è meno presente rispetto ad altri suoi lavori.
David Lynch fa un cameo, è John Ford. Sammy, infatti, impara da Ford dove tenere l'orizzonte nelle inquadrature, tanto da aggiustare l'inquadratura che chiude il film, mettendo l'orizzonte più in basso. È una scena davvero emozionante.
The Fabelmans non è solo un film sul cinema, ma parla anche di come l’arte può aiutarti a capire meglio te stesso e il mondo che ti circonda. È una storia che parla di crescere, delle aspettative familiari e del desiderio di trovare il proprio posto.
Voto: 9/10
Spielberg ci regala un film che è sia un tributo al cinema che una confessione personale. Se ami il cinema, questo è un film che non puoi perderti.
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